INFORMAZIONI SU COME COLTIVARE LA LAVANDA (LAVANDINO)

COLTIVARE LA LAVANDA (LAVANDINO)

Dopo quasi 7 anni riscrivo un altro articolo (vedi articolo precedente) dando maggiori informazioni come coltivare la lavanda (lavandino).

Il nuovo articolo è motivato dal fatto che sempre più agricoltori sono interessati a questa coltura e l’interesse è motivato dalla ricerca di una diversificazione del reddito e anche da un aspetto paesaggistico (soprattutto per le aziende agrituristiche) vedi un esempio di ambiente con la lavanda.

Valensole
Valensole

Non è da dimenticare che queste colture sono moto appetite dalle api le quali possono produrre un miele molto aromatico e ricercato dai consumatori per le sue qualità.

Come già detto qui di seguito troverete le informazioni su come coltivare la lavanda (lavandino), inoltre citerò le varietà del lavandino che meglio si adattano ai nostri climi e ai nostri terreni.

Descrizione del lavandino

La lavanda è l’ibrido naturale di due lavande; questo incrocio gli conferisce qualità di robustezza, elevata resa di olio essenziale. D’altra parte, è sterile e la qualità dei suoi oli essenziali lo indirizza piuttosto verso mercati industriali come sapone, detergenti, cosmetici e profumeria.
Tanto per rendere l’idea il mercato del lavandino è il più grande degli oli essenziali biologici francesi.
Abrial, Grosso, Super, Sumian, lavandino blu … sono le varietà più coltivate, si distinguono per il loro contenuto di canfora o per il loro colore.

Super è la lavanda che ha meno canfora ed è la più vicina alla qualità “lavanda”. La sua resa è di circa 60 kg per ettaro.

Abrial è la più antica lavandino coltivato, è caratterizzato da una grande resa (100 kg) ma rimane il meno rustico della specie.

Grosso è il Lavandin più recente, è la più rustica ma anche la più ricca di canfora è la più facile da coltivare ed ha una resa media di 80 kg.

Lavandina blu è coltivata per la qualità del suo fiore, è una specialità delle aree montane e non è molto diffusa.

La coltivazione del lavandino è, grazie alla sua rusticità, possibile su un terreno argilloso-calcareo, e ben esposto.

Impianto

L’impianto è meccanizzato (vedi immagine):

e la densità d’impianto è tra le 8.000 e le 12.000 piante per ettaro a seconda della distanza tra le file (da 1,6 ma 2,2 m) e sulla fila (0,5 m). La qualità delle piante è essenziale nella prevenzione delle malattie (malattia da fitoplasma di Stolbur, moscerino, cocciniglie).

si raccomanda l’acquisto di piante sane da vivaisti specializzati per avere una garanzia di successo.

L’impianto di lavandino dura mediamente 10 anni e il primo raccolto si ha dopo 18 mesi.

L’impianto può essere fatto utilizzando 2 tipi di piante: piante “radice nuda” a fine inverno (marzo-aprile) e piante in mini-zolle che vengono piantate tra maggio-giugno o in autunno.

Il terreno può essere anche ricco di scheletro e il pH deve essere intorno a 6,5

Fertilizzazione

Le rotazioni delle colture sono molto importanti nella gestione della coltura sia, nella prevenzione delle malattie sia nella gestione delle infestanti.

L’ideale sarebbe fare 2 anni di legumi, 1 cereale e poi l’impiano. Anche un contributo di 10-15 tonnellate di compost (o letame) durante l’aratura prima della messa a dimora costituisce un buon punto di partenza.

A regime (dopo il primo anno) si possono somministrare 50 unità di ciascun componente principale.
Esiste una vasta gamma di fertilizzanti organici e dovrai scegliere la formula più equilibrata possibile.

Irrigazione

Eì opportuno irrigare dopo l’impianto per favorire l’attecchimento, altrimenti non è necessaria se non in casi particolari

Raccolta

La raccolta è meccanizzata e si sono possono usare diverse tecniche, qui di seguito vediamo una metodologia di raccolta

FONTE CAMERA DI COMMERCIO ALPI RODANO

Questo tipo di raccolta permette di ottenere una qualità di olio essenziale di tipo “tradizionale” che può essere descritta come superiore per la commercializzazione in AB.
La raccolta verde schiacciata( Récolte lavande broyé vert) è un’altra tecnica di raccolta (vedi immagini)

Gli steli dei fiori vengono tagliati, quindi frantumati e trasportati in una cassone che verrà successivamente utilizzata per la distillazione. Questa tecnica ha il merito di risparmiare tempo sul sito ma può causare problemi con la qualità degli olii essenziali (fenomeno dell’idrolisi).

due calcoli in breve Per 1 ettaro e 10.000 piante

Vita media: 9 anni.

Tempo medio di produzione: 8 anni.
Orario di lavoro: circa 37 ore.
per avere informazioni su costi di impatto e le rese contattami

le informazioni sono state ottenute dalla camera di agricoltura delle Alpi Rodano

PER AVERE MAGGIORI INFORMAZIONI CONTATTAMI: al 328 9252482