Insalata coltivata in aeroponica (a radici libere) in spazi industriali recuperati con la tecnica dell’Air Floating

Le tematiche ambientali sono sempre più alla ribalta e l’agricoltura è tra i principali accusati per i cambiamenti del clima e per l’inquinamento dei suoli e delle acque. Diventa quindi importante coltivare in spazi indoor e porre attenzione risparmio delle risorse (energia e acqua). 

A Quarrata (Pistoia) dei moderni agricoltori utilizzano la tecnologia per produrre insalate super nutrienti ed a bassissimo impatto ambientale.
Un capannone nella zona industriale di Quarrata , diventa una coltivazione indoor dove si produce insalata in aeroponica. Il metodo consiste nel nebulizzare acqua su radici sospese (o libere, senza utilizzo di terreno) la pianta assorbe l’acqua e le sostanze nutritive per crescere, abbattendo di fatto i tempi di produzione. 

A regime tradizionale per ottenere un cespo d’insalata ci vogliono circa 3-4 mesi: in questo caso il processo di produzione è invece fortemente ridotto. Dalla semina alla raccolta il tempo è di circa un mese o poco più. 

A Quarrata l’azienda Edo Radici Felici ha lanciato dunque un progetto pilota di produzione in aeroponica, con alti valori nutritivi. 

Una sperimentazione ormai messa a regime che consente di raccogliere circa 500 cespi al giorno da 150 grammi (per ridurre gli sprechi), per un totale di circa 15 mila cespi al mese. 

Questo tipo di produzione permette poi – ci spiegano – di risparmiare il 95% di soluzione nutritiva e di acqua rispetto a ciò che viene utilizzato in pieno campo.
A livello di trattamenti per il controllo di malattie e parassiti, il risparmio è invece totale visto che non vengono utilizzati fitosanitari o agrofarmaci

Al momento del raccolto, non ci sono sprechi, si stima una produzione lorda vendibile molto vicina al 99% della produzione totale.
L’azienda Edo Radici Felici oltre al rispetto ambientale pone particolare attenzione allaproduzione di cibo “Nutraceutico”  ponendosi l’obiettivo di produrre cibi che apportino al nostro organismo quanto questo richiede in termini salutistici. 

Questo progetto è un primo passo verso un altro obiettivo ambizioso: quello di accorciare il più possibile la filiera portando i punti di produzione sempre più vicini ai luoghi di vendita e consumo, utilizzando di fatto strutture già esistenti e spesso non  più usate.