La Canapa (Cannabis sativa)

la Canapa (Cannabis sativa) è un genere di piante angiosperme annuali dicotiledoni appartenente alla famiglia delle Cannabaceae (di cui fa parte anche il luppolo, Humulus lupulus, L.

Un po’ di storia; la Canapa (Cannabis sativa) quasi sicuramente è originaria dell’Asia Centrale ed è tra quelle colture che l’uomo ha iniziato a coltivare già dall’antichità, studi hano portato alla luce dei reperti fossili in Asia Minore risalenti a circa 10000 anni fa è una pianta erbacea a ciclo annuale, mentre in Europa i reperti più antichi sono di circa 9000 anni fa e sono stati rinvenuti nell’attuale Romania.

Una storia Italiana

in Italia la coltivazione della canapa risale dal medioevo e si è diffusa soprattutto nel Nord Italia. In quel periodo la coltura aveva un enorme successo in quanto era ricercata sia dalle Repubbliche Marinare per la costruzione di vele e cime (corde) sia dai cartai in quanto la canapa per la produzione di libri.

L’Italia è stata la maggior produttrice di canapa in Europa e seconda al mondo (seconda alla Russia) però a metà del novecento la coltura è stata sempre più abbandonata anche a causa dell’introduzione delle fibre tessili sintetiche e per le leggi internazionali sulle droghe.

MORFOLOGIA

la Canapa (Cannabis sativa) ha ciclo annuale ed è una pianta erbacea.

Fusto: è eretto può raggiungere sino gli 8 metri di altezza, si presenta ramificato. Esso è formato da una corteccia esterna di colore verde, costituita da fibre unite da pectine, e da una parte interna biancastra detta canapulo. Secondo Assocanapa, mediamente la fibra, che rappresenta all’incirca il 25 – 30% del fusto, per l’82% si compone di cellulosa e per il 6% di lignina; la parte restante (70 – 75%) è il canapulo, costituito da circa il 77 % di cellulosa e da circa il 19 % di lignina, di colore bianco. Più il diametro del fusto è grande il fusto più la fibra sarà grossolana e resistente, generalnte la fibra è più spessa vicino alle radici e più fine verso l’alto.

Radice: è a fittone, che in terreni sciolti arriva alla profondità di 150 cm e differenzia esili ramificazioni laterali.

Foglie: provviste di stipole, sono picciolate e palmate, composte da foglioline lanceolate strette, allungate e seghettate, e inizialmente si sviluppano opposte, poi, durante la fioritura, alternate. Il numero di foglioline è variabile: dapprima le foglie sono composte da una singola fogliolina, poi, durante la crescita, numero di foglioline aumenta a 3, 5, 7 fino a un massimo di 13, a seconda della quantità di luce ricevuta quotidianamente.

Fiore: i fiori femminili (pistilliferi) sono composti da un calice membranaceo contenente un ovulo pendulo sormontato da due stili e due stimmi, e sono riuniti in gruppi di 2-6 alle ascelle di brattee formanti corte spighe. È nel calice che, in caso di fecondazione, andrà a formarsi il seme. L’infiorescenza nel suo complesso si presenta allungata. Si formano dopo circa 10 giorni

I fiori maschili (staminiferi), generalmente sono raggruppati e di colore bianco-giallognolo, sono riuniti in pannocchie terminali e ognuno presenta 5 tepali fusi alla base e 5 stami. Una volta giunti a maturazione rilasciano il polline, e la pianta maschile, terminato il suo ciclo, muore. Generalmente compaiono circa 60 giorni dopo la semina

In primavera la pianta germina per fiorire in estate inoltrata, quando le ore di luce diminuiscono (è stato dimostrato che la durata del periodo vegetativo è influenzato dal fotoperiodo cui le piante vengono sottoposte; l’unica specie di Cannabis la cui fioritura non dipende dal fotoperiodo è la Cannabis ruderalis, la cui fioritura avviene automaticamente dopo un periodo di crescita vegetativa variabile tra 21 e 30 giorni circa, e si protrae per un arco di tempo di 4-6 settimane).

L’impollinazione è enemofila.

In Italia la fiornitura avviene verso metà Luglio

frutti: si presentano come degli acheni duri e globosi, ciascuno dei quali racchiude un seme con un sottile pericarpo contenente un endosperma carnoso ed un embrione curvo. Il seme matura in Settembre

Esigenze ambientali

La coltura non ha grandi esigenze in quanto la canapa riesce ad adattarsi ai più svariati ambienti. I climi umidi e con temperature di 20-25°C sono i migliori per avere ottime produzioni. Il suolo adatto sono quelli argillosi e fertili.

Tecnica colturale

La Canapa (Cannabis sativa) è una coltura considerata da rinnovo pertanto è opportuno eseguire un’aratura profonda seguita da tutte le operazioni necessarie per preparare un uon letto di semina.

L’operazione di semina deve essere fatta tra la fine di aprile e i primi di primi maggio. La semina viene fatta con la seminatrice a righe programmando una distanza di 15-18 cm tra le righe, in modo da ottenere, alla raccolta, un investimento di 100-200 piante a metro quadrato. La dose di seme è circa 60 kg/ha.

Concimazione: la canapa risponde alla concimazione azotata. Per ottenere una buona produzione è necessario apportare 150 kg/ha di azoto, 150 kg/ha di fosforo e 100 kg/ha di potassio.

Irrigazione: Normalmenteè superflua al Nord.

Lotta alle infestanti: una volta conclusasi la fase di emergenza, non presenta problemi perchè ha uno sviluppo molto rapido e manifesta una elevata competitività.

Fonti da: Wikipedia, Vita in campagna, tesi di laurea di Bruno Almici e agraria.org