La coltivazione dei Carciofi (mammole e spinosi)- quarta scheda
Dopo il periodo dele ferie oggi parleremo della coltivazione dei Carciofi (mammole e spinosi) .
Nonostante che i Carciofi (mammole e spinosi) contengano oltre il 90% di acqua il loro valore energetico non è trascurabile in quanto apportano 22 calorie per ogni 100g di parte edule cruda e 82 calorie per ogni 100g di parte edule bollita (dati ottenuti dal Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione).
Caratteri botanici
I carciofi (ammole e spinosi) sono pianta erbacee con perenni.
Dalle gemme del rizoma si sviluppano i getti detti carducci.
Il fusto, che può arrivare sino a 150 cm, è robusto, striato in senso longitudinale, ramificato e eretto, al termine della ramificazione ci sono le infiorescenze.
Le foglie sono abbastanza grandi e alterne, il colore varia dal verde più o meno intenso al grigiastro nella, la spinosità delle foglie dipende dalla varietà.
L’infiorescenza detta calatide (capolino) è di colore azzurro, i fiori sono ermafroditi tubolosi.
Il capolino è coposto dalla parte basale (ricettacolo carnoso), sul quale sono inseriti i fiori ; inframmezzati ai fiori sono presenti delle setole bianche e traslucide (il “pappo”). Il ricettacolo carnoso e le brattee interne costituiscono la porzione edule del carciofo, comunemente detto “cuore”.
Il frutto è indeiscente (achenio) il quale ha una forma allungata e di sezione quadrangolare. Il colore del frutto è grigiastro bruno e screziato.
Il peso di mille acheni può oscillare tra 30 e 70 grammi.
La morfologia fiorale è tale che normalmente sia impedita l’autompollinazione.
L’impollinazione è prevalentemente entomofile .
La moltiplicazione del carciofo puà avenire per via agamica, utilizzando l'”ovolo”, il “pollone” o “carduccio” o “porzione del ceppo”.
Avversità e parassiti
Il carciofo nonostante sia una pianta rustica è soggetta ad alcune avversità.
FITOPATIE
una delle fitopatie più importanti è l’atrofia del capolino, la malformazione si presenta con capolini di dimensioni ridottissime o con capolini normali con brattee non completamente sviluppate e con margine superiore imbrunitoDiversi fattori concorrono al manifestarsi di questa fisiopatia: temperature superiori di 25° C nella fase di transizione dell’apice caulinare da vegetativo a riproduttivo, condizioni idriche, contenuto di sali solubili nel terreno ecc.
MAMMIFERI
l’arvicola (topo campagnolo) è il più temuto parassita del carciofo èa cui enorme diffusione limita fortemente la durata degli impianti.
INSETTI
Tra gli insetti che danneggiano i capolini ricordiamo:
- lnottua del carciofo (Gortyna xanthenes Germ.)
- depressaria (Depressaria erinaceella Stg.)
- afidi (Brachycaudus cardui, Aphis fabae, Myzus persicae ecc.)
- cassida (Cassida deflorata Suffr.).
CRITTOGAME
Tra le malattie crittogamiche ricordiamo:
- marciumi del colletto (Sclerotinia spp., Rhizoctonia spp.),presenti soprattutto nei terreni mal drenati
- oidio (Leveillula taurica)
- peronospora (Bremia lactucae)
Mentere il marciume è molto pericoloso e moltro diffuso l’oidio e la peronospora non sono molto diffuse e generalmente non creano problemi fitosanitari.
Scheda tecnica
qui di seguito potrete scaricare la scheda tecnica sulla coltivazione del Carciofo.
download scheda Carciofi