Mosca dell’olivo

La mosca dell’olivo, rappresenta uno degli insetti più dannosi per l’olivo.

Qui di seguito potrai leggere un’articolo su questo insetto, come riconoscerlo e come poterlo contenere sia con i mezzi biologici che “convenzionali”.

DISTRIBUZIONE

Bactrocera oleae (questo è il nome scientifico della mosca dell’olivo) si trova in tutti i paesi del bacino Mediterraneo e nel resto del Mondo dove si pratica l’olivicoltura.

DESCRIZIONE

Dimensione: L’adulto è lungo 4-5 mm e largo (ad ali distese) di 11-12 mm. I maschi generalmente sono più piccoli delle femmine.

immagine concessa da Hernán Mouro cliccando sul suo nome potrai vedere le sue foto

Capo:

  • il capo è giallo,
  • occhi verde metallico,
  • antenne color bruno e poco più corte del capo;

Torace

  • il dorso è grigio con tre linee longitudinali più scure, di cui quella mediana è più larga e sfumata posteriormente. Ai lati il torace è castano chiaro con macchie lucenti di color avorio.
  • ali sono iridescenti con una piccola macchia bruna all’apice.
  • zampe, di color giallo rossastro, l’estremità (delle tibie e i tarsi) sono più scuri.

Addome è di colore rossastro con due tacche nere. Nei maschi l’addome è di forma rotondeggiante, mentre nelle femmine si presenta più o meno romboidale con la base dell’ovopositore nerastra.

Uovo è di forma allungata con i poli arrotondati. La lunghezza è di circa 0,7 millimetri e un diametro di 0,2.

Larva di terza età la forma è conica allungata con l’estremità anteriore appuntita e quella posteriore rotondeggiante. Quando è A completamente sviluppata raggiunge i 7-8 millimetri di lunghezza. Le antenne, minuscole, sono costituite da tre segmenti. La larva neonata si presenta quasi trasparente; successivamente assume una colorazione bianco-giallastra.

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CICLO BIOLOGICO DELLA MOSCA DELL’OLIVO

Generalmente, in Italia Centrale, la mosca delle olive completa il proprio ciclo di sviluppo (da uovo ad adulto) nel periodo estivo-autunnale.

Il ciclo biologico ha una durata differente a seconda delle condizioni meteo climatiche, per esempio nelle aree interne della Toscana impiega circa venticinque-trenta giorni mentre nelle aree litorali, dove si hanno condizioni più favorevoli, l’intero sviluppo può avvenire nell’arco di soli venti giorni. 

La mosca può compiere sino a 4 generazioni (in annate particolari anche più di 4). 

L’insetto sverna principalmente come pupa nel terreno a una profondità variabile dai 3 ai 10 cm e, non appena si verificano situazioni termiche favorevoli (temperature superiori ai 9 °C) riprende l’attività per completare il proprio sviluppo.

In Toscana l’emergenza degli adulti avviene tra fine febbraio e marzo. 

La femmina depone un solo uovo per frutto, appena al di sotto dell’epidermide e già a distanza di un giorno è possibile osservare in modo evidente la tipica “puntura da ovideposizione”.

La larva a seconda del suo ciclo di sviluppo ha un comportamento differente nello specifico:

  • prima età dopo alcuni giorni che è stato disposto, dall’uovo fuoriesce e inizia a nutrirsi della polpa con un percorso quasi rettilineo e sub superficiale,
  • seconda età produce una galleria più tortuosa , senza però approfondirsi nella drupa. 
  • terza età si nutre delle parti più profonde della polpa scava euna galleria più larga. 

Qui di seguito un’immagine che chiarisce il comportamento larvale

fonte immagini LA MOSCA DELLE OLIVE Manuale pratico per il controllo della specie in Toscana A cura di ANTONIO BELCARI

CICLO BIOLOGICO DELLA MOSCA DELL’OLIVO IN BREVE

fonte immagini LA MOSCA DELLE OLIVE Manuale pratico per il controllo della specie in Toscana A cura di ANTONIO BELCARI

LOTTA CONVENZIONALE

 I principi attivi ad oggi ammessi per la lotta larvicida contro B. oleae, sono i due fosforganici֩ ad azione citotropica֩ dimetoato e fosmet, e il neonicotinoide sistemico, imidacloprid (da impiegare secondo le normative vigenti e disciplinari di produzione integrata). Come noto, il tradizionale e diffuso impiego del dimetoato (Rogor), si deve alla sua notevole efficacia, accompagnata da scarsa liposolubilità e quindi bassa residualità nell’olio. Tuttavia i prodotti fitosanitari contenenti dimetoato sono stati recentemente revocati in base al regolamento UE 2019/1090 e potranno essere utilizzati solo fino al 17 luglio 2020 (Comunicato del Ministero della Salute, 24/07/2019).

LOTTA IN  “olivicoltura biologica”

Possono invece essere utilizzati principi attivi di origine vegetale quali le piretrine.

Per contrastare l’attacco della Mosca dell’Olivo si usano, senza avere una precisa conoscenza dei meccanismi di azione, formulati rameici, questa pratica apporta anche un contributo alla lotta  l’occhio di pavone, la cercosporiosi e la rogna dell’olivo.

Spesso viene usato anche il caolino֩ che ha un effetto repellente, il caolino è un’argilla che forma un film continuo sulla superficie delle olive rendendole meno idonee all’ovideposizione. Per questo

motivo è necessario distribuire il prodotto in maniera omogenea.

Fonti Bibliografiche

La mosca delle olive, Bactrocera oleae, manuale pratico per il controllo della specie in Toscana, a cura di Antonio Belcari, Fondazione Clima e Sostenibilità, Università degli studi di Firenze, con il contributo della Fondazione CR Firenze, Firenze 2019

Si ringrazia:

il Prof. ANTONIO BELCARI per la disponibilità a concedere l’uso di alcune immagini,

il dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali di Firenze e la Fondazione Clima e Sostenibilità

Si ringrazia anche l’autore dell’immagine in evidenza il Sig. Hernán Mouro che ha gentilmente concesso l’uso della foto. Se clicchi sul suo nome potrai vedere le sue foto