Conoscere il nostro terreno (Tessitura e Calcare Attivo)

Introduzione

Visto il successo dell’articolo sul pH ho deciso di continuare a parlare del terreno descrivendo due metodi semplici alla portata di tutti per conoscere il nostro terreno (Tessitura e Calcare attivo).

i metodi che descriverò per per conoscere il nostro terreno (Tessitura e Calcare attivo) sono alla portata di tutti usando dei semplici strumenti e prodotti che sono presenti in tutte le cucine.

Il terreno la frazione minerale

Iniziamo a conoscere dicendo che, generalmente, in un terreno “medio” sono tipicamente presenti sia una frazione minerale (96,5% circa) ed una frazione organica (3,5% circa).
La componente minerale è costituita da particelle di diverse dimensioni. La porzione più grossolana (ghiaia, sassi) prende il nome di “scheletro”; mentre le particelle con diametro minore (sabbia, limo e argilla) costituiscono la “terra fine”.

La relazione tra le diverse componenti forniscono importanti caratteristiche del terreno, quali la permeabilità, la capacità di trattenere l’acqua e la porosità.

Lo scheletro è la parte del terreno costituita da particelle di diametro superiore a 2 mm mentre per terra fine, naturalmente, la parte riesce a passare da un setaccio avente maglie di 2 mm.

SCHELETRO

La presenza di molto scheletro (materiale inerte) riduce la capacità di trattenere l’acqua (che può essere trattenuta solo dai micropori) e la fertilità chimica del terreno.
Lo scheletro generalmente viene valutato a vista, viene misurato in percentuale sul volume totale del terreno (Tab. 1). E’ di fondamentale importanza stimare le dimensioni delle particelle che lo compongono (Tab. 2) perché, più lo scheletro è formato da materiale di grandi dimensioni meno ospitale è il terreno per le piante.

VALUTAZIONE
AGRONOMICA
%
DI SCHELETRO IN VOLUME
Assente0
Trascurabile0-5
Sensibile5-15
Abbondante15-25
Molto abbondante25-50
eccessivo> 50
Tab. 1
DIMENSIONI
SCHELETRO (in cm)
VALUTAZIONE AGRONOMICA
0,2 – 2Fine.
2 -8Medio
8 – 15Grossolano
15-25Molto grossolano
Le pietre aventi diametro superiore a 25 cm caratte- rizzano il terreno come “pietroso” e devono essere valutate al di fuori dello scheletro.
Tab. 2

TERRA FINE E TESSITURA

La tessitura (percentuali di sabbia, limo e argilla) possono essere misurate mediante una specifica analisi di laboratorio detta “granulometrìa”.

La “tessitura” è un parametro che permette di attribuire al terreno una “classe agronomica” caratterizzata da specifiche proprietà riguardanti la capacità di trattenere l’acqua, l’efficienza degli scambi gassosi, la capacità di far sgrondare l’acqua in eccesso ecc.

Il terreno può essere definito:

  • franco”: anche detto “di medio impasto”, ed è quando il terreno ha una presenza equilibrata di sabbia, limo e argilla.
  • sabbioso”: quando prevale la frazione sabbiosa e ci si attende che gli scambi gassosi siano facilissimi, ma che una scarsa capacità di trattenere l’acqua
  • argilloso” e “limoso” sono i cosiddetti terreni pesanti e sono associate condizioni di asfissia per le radici delle piante, elevata capacità di trattenere l’acqua e difficoltà di drenaggio.

Oltre che con il tradizionale e complesso metodo analitico di laboratorio, è possibile valutare, in modo rapido ed efficace, la tessitura mediante lo schema qui appresso riportato.

VALUTAZIONE DELLA TESSITURA DEL TERRENO

Prendere un cucchiaio di terreno (possibilmente setacciato a 2 mm circa, in modo da escludere la presenza di scheletro) ed inumidirlo pian piano con acqua fino a quando è il più possibile modellabile e, in alcuni casi, anche appiccicoso. Se occorre, aggiungere di tanto in tanto altra acqua, ma non arrivare allo sgocciolamento o alla fluidificazione.

Durante l’impasto, il terreno, tra le dita, dà la sensazione di essere:

  • granuloso  vai al punto
  • setoso o pastoso  vai al punto
  • appiccicoso vai al punto 7
  • nessuna di queste  vai al punto 1

(1) Se si cerca fare una pallina, rotolando il terreno tra le palme delle mani (senza usare le dita),

  • la pallina non “tiene” hai un TERRENO SABBIOSO
  • la pallina “tiene”, ma con difficoltà la pallina hai un terreno TERRENO SABBIOSO FRANCO
  • “tiene” facilmente vai al punto 2

(2) Se si schiaccia la pallina tra il pollice e l’indice:

  • la pallina si sbriciola hai un TERR. FRANCO SABBIOSO
  • la pallina si appiattisce bene o abbastanza bene vai al punto 3

(3) Se si rifà la pallina e poi si cerca di farne un cilindretto allungato prima più grande ( circa 1 cm) e poi più sottile ( circa 0,5 cm):

  • non si forma nemmeno il cilindretto più grande SABBIOSO FRANCO
  • si forma soltanto il cilindretto più grande hai un terreno hai un terreno FRANCO SABBIOSO
  • si formano entrambi i cilindretti vai al punto 4

(4)  Se si cerca, pian piano, di piegare il cilindretto a ferro di cavallo:

  • il cilindretto si spezza vai al punto 5
  • il cilindretto non si spezza vai al punto 6

(5)  Se si fa scorrere il terreno tra le dita, la sensazione è che sia:

  • ruvido e granuloso hai un terreno FRANCO
  • abbastanza setoso hai un terreno FRANCO LIMOSO
  • molto setoso hai un terreno LIMOSO
  • appiccicoso, ruvido e granuloso vai al punto 6

(6) Se, dopo aver rimpastato il terreno, si fa un cilindretto molto sottile (lungo circa 8 cm e con diametro di circa 3 mm) e lo si piega fino a formare un cerchio del diametro di circa 2,5 cm:

  • il cilindretto non si spezza vai al punto
  • il cilindretto si spezza vai al punto 9

(7)  Se si modella il terreno a forma di pallina e si strofina la pallina tra il pollice e l’indice fino a produrre un disco sottile con la superficie liscia, se senti la superficie

  • regolare, ma con piccole sporgenze granulose, hai un terreno ARGILLOSO SABBIOSO 
  • liscia con appena qualche irregolarità vai al punto 9
  • l liscia con pochissime o nessuna irregolarità vai al punto 8

(8)  Se si manipola il terreno tra le dita:

  • il terreno è setoso e opaco hai un terreno ARGILLOSO LIMOSO
  • il terreno è liscio come sapone e lucente hai un terreno ARGILLOSO

(9) Se si forma una nuova pallina e la si manipola: il suolo risulta molto ruvido ed è

  • molto ruvido hai un terreno FRANCO SABBIOSO ARGILLOSO
  • abbastanza ruvido, hai un terreno FRANCO ARGILLOSO
  • pastoso e liscio, hai un terreno FRANCO LIMOSO ARGILLOSO

VALUTAZIONE DEL CALCARE ATTIVO

In un piccolo recipiente (vaschetta di ceramica, plastica o vetro) mettere 3-5 grammi di terreno. Lasciar ca- dere sul terreno alcune gocce di acido cloridrico al 10% (si può trovare anche al supermercato ed ha il nome i acido muriatico). Lavorare in silenzio per poter udire il rumore dell’eventuale effervescenza.

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CLASSIEFFERVESCENZAEFFETTI ALL’UDITOEFFETTI ALLA VISTA
Non calcareoAssente
Molto scarsamente calcareoMolto deboleDa indistinto ad appena udibileNessuno
Scarsamente calcareoDeboleDa indistinto ad appena udibileDebole effervescenza appe- na visibile e limitata a po- chi granuli
CalcareoForteFacilmente udibileModerata effervescenza; bolle fino a 3 mm di
Molto calcareoViolentaFacilmente udibileForte effervescenza genera- le; bolle ovunque; delle bolle fino a 7 mm o anche più grosse

Con questo articolo credo che abbiamo tutti i dati per Conoscere il nostro terreno (Tessitura e Calcare attivo)

BIBLIOGRAFIA:

  • –  G. Dell’Agnola: CHIMICA AGRARIA IL TERRENO E I FERTILIZZANTI, Ed. CEDAM, 1978
  • –  A. Malquori: Lineamenti di CHIMICA DEL TERRENO, EDIZIONI SCUOLA UNIVERSITARIA FIRENZE, 1979
  • –  M. Sbaraglia e E. Lucci: “Guida all’interpretazione delle analisi del terreno ed alla fertilizzazione” Ed. STUDIO PE- DON, 1994
  • –  Hanna Instruments: “Il manuale dell’Agricoltura”, 1999
  • –  I.P.L.A. S.p.A. Settore Suolo e Univ. degli Studi di Torino – Ist. di Idraulica Agraria: “Manuale per il rilevamento e la descrizione dei suoli”, 1995
  • –  Società Italiana della Scienza del Suolo: “Metodi normalizzati di analisi del suolo”, EDAGRICOLE, 1985 4