La coltivazione del Lupino (Lupinus spp)

La coltivazione del Lupino (Lupinus spp)

La coltivazione del Lupino (Lupinus spp)

Per una serie di coincidenze in questo periodo sono entrato più volte in contatto con la coltura del Lupino, dopo molti anni mi è tornata la voglia di consumarlo, l’ho trovato come snack in un bar, ne hanno parlato in una serie TV e per ultimo ho letto un interessante articolo su una rivista straniera.

Il lupino è una di quelle colture quasi dimenticate, ma secondo me a breve verrà riscoperto in quanto ha dei comprovati effetti benefici sul nostro organismo, specialmente per il sistema cardiovascolare, inoltre è ricco di proteine (35-40%) ed ha un alto contenuto di fibre e antiossidanti.

Il lupino oltre che per l’alimentazione umana può essere anche utilizzato per l’alimentazione zootecnica.

DESCRIZIONE

Il lupino appartiene alla famiglia delle Leguminose, genere Lupinus. A tale genere sono ascrivibili numerose specie tra le quali si ricordano:

  • L. albus lupino bianco,

  • L. luteus lupino giallo

  • L. angustifolius lupino blu o azzurro

Per i nostri climi e per i nostri terreni il lupino bianco è l’unica specie coltivabile.

La pianta presenta un apparato radicate fittonante sul quale si formano dei noduli prodotti dalla simbiosi con i batteri azoto fissatori, e per questo è considerata (come tutte le leguminose) una coltura miglioratrice.

I fusti sono molto alti, (sino a 2 metri) sono eretti e leggermente legnosi.

Le foglie sono alterne con un lungo picciolo, sono composte da 5-9 foglioline intere ovate-lanceolate, glabre sulla pagina superiore, spesso vellutate su quella inferiore.

I fiori sono raggruppati in infiorescenze a grappolo e colorati a seconda della specie. Una volta fecondati i fiori originano dei baccelli oblunghi compressi lateralmente e convessi sopra i semi, contenenti 3-6 semi.

Il lupino bianco presenta una discreta resistenza alle gelate, predilige le basse temperature o moderatamente calde, a seguito di questa esigenza nei nostri areali è considerata una coltura autunno-invernale.

Predilige terreni leggeri (sabbiosi o medio impasto) con reazione acida (5,5-6,5) o neutra (massimo 7,2), è molto sensibile all’asfissia radicale.

Il lupino giallo, come il L.albus, preferisce i terreni sciolti ma più acidi (pH 4,8-6).

Il lupino blu è il più resistente in termini di basse temperature (anche -6°C), come i precedenti predilige i terreni sabbiosi a pH acido o quasi neutro.

Il lupino lascia il terreno in condizioni migliori sia in termini di struttura che di quantità di azoto, generalmente viene coltivato in successione con un cereale.

Non necessità di particolari lavorazioni per la preparazione del letto di semina, è sufficiente anche un’aratura a 20-30 cm seguita da un erpicatura.

La semina del lupino bianco in Italia si fa in ottobre-novembre, a file distanti 0,25-0,35 m con un numero di semi idoneo ad assicurare una densità di popolamento di 20-30 piante a m2 ,necessitano 100-150 Kg/ha di seme.

I valori nutrizionali di 100 grammi di lupini sono:

A livello indicativo si riportano le esigenze colturali di elementi nutritivi:

N non necessario grazie all’attività dei batteri azoto fissatori

P2O5 60kg /ha

K2O 130 kg/ha

La raccolta deve essere fatta nelle prime ore del mattino (per evitare l’apertura dei baccelli) tra giugno e luglio.

La produzione di granella varia tra 2-2,5 t/ha con punte anche di 4 t/ha

Nei nostri ambienti, dato il periodo in cui si attua la coltivazione, i parassiti sono piuttosto limitati comunque la malattie che possono recare serio pregiudizio al lupino sono i marciumi radicali (Fusarium spp., Rhizoctonia solani, Phythium debaryanum), favoriti nei terreni asfittici. Anche diversi virus possono attaccare questa specie, il più dannoso è il BYMV (Bean Yellow Mosaic Virus).

 I valori nutrizionali di 100 grammi di parte edibile di lupini salati sono:

Energia 392 kJ/94 kcal
Grassi 2,5 g
Acidi grassi saturi 0 g
Carboidrati 3 g
Zuccheri 0,5 g
Proteine 11 g
Fibra alimentare 8 g

I lupini, come la farina che se ne ricava, sono totalmente senza glutine: per questo sono ideali per chi soffre di celiachia e, in ogni caso, non irritano l’intestino.